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Teoria del Flow
Il dottore in psicologia, Mihaly Csikszentmihalyi formulò nel 1975 la Teoria del Flowo Teoria dell’esperienza ottimale, che venne pubblicata in un articolo del “Journal of Humanistic Psychology”.
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Il Flow o Esperienza Ottimale è “un stato in cui la persona si trova completamente assorta in un’attività per il suo proprio piacere e diletto, durante il quale il tempo vola e le azioni, i pensieri e i movimenti si succedono uno dopo l’altro, senza sosta”.
Si tratta di quel momento in cui non si è coscienti del passare del tempo perché si è talmente immersi in un compito e ci si sta godendo al massimo la situazione che non si è capaci di pensare ad altro. Ciò accade abitualmente? Se è cosi, devi sapere che è fantastico e molto positivo.
Il nome della Teoria del Flow deriva dal fatto che, durante i colloqui e le terapie di questo psicologo, i pazienti descrivevano queste esperienze utilizzando la metafora di una corrente d’acqua che li trascinava.
Il modello del flusso è normalmente considerato come la teoria leader della felicità, basata sull’attività che, spesso, si rifà al pensiero aristotelico.
Le caratteristiche comuni che devono avere le esperienze per essere ottimali e per potersi lasciar andare, sebbene non tutte le componenti sono necessarie per vivere un’esperienza di “flow”, sono:
- Il compito o la meta sono raggiungibili. Ciò fa riferimento allo stabilire obiettivi concreti.
- Dobbiamo poter concentrarci totalmente in esso.
- Il compito deve avere degli obiettivi chiari.
- Gli obiettivi chiari permettono di avere un feedback diretto e immediato. Successi e fallimenti, nel corso dell’attività, sono ovvi così come il comportamento che può essere adattato alle esigenze .
- Agiamo senza sforzo, totalmente concentrati e senza preoccupazioni.
- Si crea un sentimento di controllo sulla situazione o sull’attività, il quale elimina la paura del fallimento.
- Sparisce la preoccupazione per la personalità e c’è una perdita della consapevolezza di sé. Quando lo stato del flow si attiva, la consapevolezza di sé sparisce. La consapevolezza va via in quanto l’attenzione è focalizzata sull’attività che spinge l’esperienza del flow. Tutta l’energia fisica e psichica è avvolta nella realizzazione del compito. In conclusione, l’ego svanisce per lasciare spazio alla concentrazione.
- Il senso di durata del tempo si altera. Durante lo stato di flow, le ore possono sembrare minuti, mentre in altre occasioni i secondi possono sembrare eterni. L’orologio non è più un mezzo valido per misurare la qualità temporale dell’esperienza del flow.
- Il flusso sopraggiunge quando si produce un equilibrio tra le sfide del compito o l’attività che stiamo affrontando e le abilità di cui disponiamo per affrontarlo. Quest’attività non ci risulta né troppo facile né troppo complessa.
Gli ambiti di applicazione della teoria del flow al settore professionale possono essere molteplici e molto utili, ad esempio, nel settore dell’istruzione, dello sport o aziendale, in quanto spiega come possono essere organizzate le attività per promuovere il divertimento e migliorare il rendimento a livello del gruppo.
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